13 marzo 2024

DIVERSITÀ E UNITÀ NEL MONDO ISLAMICO

Realtà molto vasta e complessa, attraversata da molteplici e profonde divisioni al proprio interno, il mondo islamico è però tuttora unito dalla fede nella rivelazione trasmessa da Allah al profeta Maometto 

di Emilio Asti 

Seconda religione mondiale per numero di credenti, l’Islam sin dal suo sorgere ha dimostrato una notevole forza espansiva, nessun’altra religione infatti si è diffusa con tanta rapidità. In questi tempi in conseguenza dei continui ed ingenti flussi migratori i musulmani sono sempre più numerosi anche in Occidente e parecchie comunità islamiche sono presenti anche nei Paesi non musulmani. 

Considerato spesso come una realtà monolitica, il mondo islamico è un insieme multiforme di popoli e Stati, divisi tra loro da profondi contrasti. Nonostante le molte notizie che su di esso circolano diversi aspetti sfuggono agli osservatori, che spesso ne forniscono informazioni parziali e confuse. Ad un primo sguardo esso può apparire omogeneo, ma un’osservazione più attenta permette di cogliervi significative differenze, considerando la molteplicità di situazioni che lo caratterizzano. Accanto ad un Islam radicale coesiste un Islam mistico rappresentato dal Sufismo, diviso in varie confra- ternite; inoltre, le istituzioni politiche variano da un Paese all’altro. Mentre diverse nazioni islamiche sono state governate da sistemi politici autoritari, altre hanno cercato di coniugare l’Islam con la democrazia. 

BALKAN LEADERSHIP CONFERENCE 2023: IL COMPLESSO DIALOGO VERSO L’INTEGRAZIONE EUROPEA DEI BALCANI OCCIDENTALI

Skopje, Macedonia del Nord - L'ultima edizione della Balkan Leadership Conference, svoltasi il 14 ottobre 2023 nella capitale della Macedonia del Nord, ha affrontato il tema dell'integrazione dei Balcani occidentali nell'Unione Europea: prospettive e sfide. Organizzata dalla sezione Europa-Medio Oriente di Universal Peace Federation in collaborazione con il Podgorica Club, l'evento si è tenuto presso l'hotel DoubleTree by Hilton di Skopje.

di Vittorio Patanella

Alla conferenza hanno partecipato l'attuale presidente della Macedonia del Nord e dieci ex Capi di Stato e di Governo provenienti dai sei Paesi dei Balcani occidentali, oltre a Croazia e Slovacchia.

La Cerimonia d’Apertura è stata presieduta da Jacques Marion, Copresidente di UPF Europa-Medio Oriente, che ha sottolineato l'importanza dei Balcani come centro cruciale per la costruzione della pace in Europa. Marion ha espresso apprezzamento per la collaborazione tra UPF e il Podgorica Club.

Filip Vujanović, già Capo di Stato del Montenegro (2003-2018) e attuale Presidente del Podgorica Club, ha dato il benvenuto seguito dal discorso di Stevo Pendarovski, attuale Presidente della Repubblica della Macedonia del Nord. 

Pendarovski ha ringraziato i membri del Podgorica Club per la loro costante dedizione all'integrazione europea e ha ricordato il ventesimo anniversario del Vertice UE-Balcani occidentali di Salonicco, sottolineando che l'obiettivo di accelerare l'integrazione nella UE non è stato pienamente raggiunto, principalmente a causa di compiti non sufficientemente svolti dai Paesi balcanici e della stanchezza dell'UE dopo le precedenti integrazioni.

11 marzo 2024

ETICA, SPIRITUALITÀ, EDUCAZIONE ALL’AMORE PER UNA FAMIGLIA DI PACE

di Vittorio Patanella

“La famiglia nella sua completezza dovrebbe essere una scuola d’amore, di dialogo, di libertà e di responsabilità, nella quale ognuno costruisce la propria esperienza di vita e impara a essere portatore di pace. Un luogo dove si sperimenta l’amore tra coniugi, tra fratelli e sorelle, e tra genitori e figli. Il mio auspicio è che questo incontro possa contribuire a valorizzare il ruolo della famiglia, per realizzare una società sana e un mondo di pace”.

Con queste parole Michele Cavallotto, coordinatore dell’Associazione Interreligiosa per la Pace e lo Sviluppo (IAPD-Italia) promotrice del webinar, ha aperto i lavori della tavola rotonda “Etica, Spiritualità e Coesione Familiare”, svoltasi il 4 dicembre 2023.

Questa iniziativa rientra nel ciclo di incontri pubblici interreligiosi online “Il Nostro Esodo verso la Terra Promessa della Pace: Dimensione Spirituale e Vita Pratica”, che continuerà nel 2024 con cadenza trimestrale.

8 marzo 2024

PACE COME PROCESSO

L’approccio delle donne di fede in dialogo di Religions for Peace Italia 

di Francesca Baldini 

Coordinatrice Donne di Fede in Dialogo - Religions for Peace Italia 

“La pace è un processo non un evento”, lo dichiara Leymah Gbowee, fondatrice del Women of Liberia Mass Action for Peace e premio Nobel per la Pace nel 2015, quando lei, insieme ad altre donne di fedi diverse, è riuscita a porre fine alla guerra civile in Liberia con una azione non violenta 

Le parole della Gbowee sono ispiratrici di un lavoro quotidiano dettato dal desiderio di costruire un mondo migliore. È con questo intento che la rete “Donne di Fede in Dialogo”, composta da donne di credi diversi, collegata all’associazione Religions for Peace Italia, cerca di portare avanti progetti culturali e sociali, nel solco della promozione del dialogo e della pace. Un percorso arduo e a volte ad ostacoli che presuppone pazienza e desiderio di mettersi in ascolto l’una dell’altra. Una conoscenza che parte prima di tutto dalle nostre personali scelte spirituali e religiose, che inevitabilmente plasmano anche il nostro modo di vivere e vedere il mondo. 

COSTRUIRE UN FUTURO COMUNE

Interdipendenza, Prosperità Reciproca e Valori Universali nell’era dell’Etica Globale 

di Giorgio Gasperoni 

La ricerca di un’Etica Globale Comune suscita la fondamentale riflessione sulla creazione di una “Famiglia Umana con Dio come unico Genitore”. Questo interrogativo coinvolge le principali religioni e supera le differenze dottrinali. Il Cristianesimo, l’Islam, l’Ebraismo, il Sikhismo, il Buddismo, i Bahá’í e lo Zoroastrismo convergono nella necessità di unire l’umanità attraverso il dialogo e la cooperazione interreligiosa, con l’obiettivo di promuovere la pace e la fratellanza. 

Pur abbracciando credenze diverse, queste religioni condividono il rispetto reciproco e valori fondamentali. Il dialogo interreligioso promuove tolleranza e armonia tra le varie fedi, riconoscendo la pluralità di percorsi verso la verità spirituale. Per gli atei e gli agnostici, la costruzione di un mondo unito potrebbe fondarsi su principi come giustizia sociale e cooperazione, immaginando un’umanità come una famiglia senza la figura divina. 

Il periodo storico che parte dal Medio Evo ed ha attraversato il rinascimento, la riforma fino all’illuminismo, ha cercato risposte a domande fondamentali su Dio, l’umanità e l’universo, mostrando una varietà di prospettive religiose e filosofiche senza una risposta universale definitiva. Filosofia e scienza, spesso in contrasto con prospettive tradizionali e religiose, hanno affrontato queste domande. 

13 dicembre 2023

Le ragioni della pace alla prova delle migrazioni contemporanee

 UPF Italia PEACE FORUM - 29 maggio 2023 

Luca Di Sciullo, presidente di IDOS, un centro di studi e ricerche sulle migrazioni. Di Sciullo è uno studioso autorevole dei fenomeni migratori ed è anche docente di filosofia presso l’Istituto San Pietro di Viterbo, affiliato al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma.

di Luca Di Sciullo 

Abstract

l mio intervento si intitola “Le ragioni della pace alla prova delle migrazioni”. Innanzitutto, consideriamo quali siano le ragioni della pace. Si dice spesso che la pace sia strettamente legata alla giustizia. La pace non può esistere senza giustizia, ma sappiamo anche che la giustizia da sola non è sufficiente. È necessario un pensiero, una concezione e una pratica attenta della giustizia, unite ad altre due colonne fondamentali: verità e libertà. Nessuno di questi tre elementi può reggere da solo; devono essere considerati insieme. Possiamo vedere la verità come la testa, la libertà come i polmoni e la giustizia come le braccia, formando un insieme organico. È evidente che questi tre componenti sono essenziali per la promozione del- la pace. Possiamo condensare i diritti umani in questi tre punti di vista: veri- tà, giustizia e libertà. Solo così si può costruire la pace. Il termine “pace” de- riva dal latino “pactus”, che significa patto.

I Balcani occidentali: Fra prospettive di integrazione europea e rischi di nuovi conflitti

UPF Italia PEACE FORUM

Antonio Stango è un analista politico ed esperto in particolare nell’ambito dei diritti umani, ma è anche scrittore e editore. Si occupa dei diritti umani da oltre 40 anni a livello internazionale, e nel 1987 ha fondato, insieme a Paolo Ungari, il Comitato Helsinki per i diritti umani. Inoltre, è fondatore e presidente della FIDU (Federazione Italiana Diritti Umani). È ambasciatore di pace per UPF. Il tema dei Balcani è di particolare interesse perché è una delle aree in cui sia UPF International che UPF Europa hanno investito maggiormente.

di Antonio Stango (26 giugno 2023)

Nel 1987 mi occupavo già di diritti umani da almeno 6 anni. Ero uno studente di scienze politiche e fondai un comitato chiamato “Comitato per la difesa dei diritti umani nei Paesi dell’Est”. In seguito, poiché il Comitato stava ottenendo risultati positivi e guadagnando una certa reputazione anche fuori dall’Italia, mi fu chiesto di creare un “Comitato Helsinki” Italiano, denominato dalla Conferenza di Helsinki sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa del 1973-1975 e basato su quello fondato nel 1976 a Mosca da Yuri Orlov e altri dissidenti, che poi mi hanno onorato della loro amicizia. Successivamente, insieme ad altri membri, abbiamo trasformato il Comitato Italiano Helsinki in Federazione Italiana per i Diritti Umani (FIDU). 

L’Africa del XXI° secolo

La UPF ha organizzato diversi Summit in diverse nazioni africane: Senegal e Sud Africa nel 2018, e in Niger nel 2019. A questi eventi hanno partecipato rappresentanti istituzionali delle 54 nazioni africane, i cui temi principali erano centrati sulla "Nuova Africa": Interdipendenza, Prosperità Condivisa e Valori Universali.

di Giorgio Gasperoni

Con il suo patrimonio culturale unico e le ricche risorse umane e naturali del continente, l'obiettivo dei summit erano di discutere le cruciali questioni legate all'interdipendenza, alla prosperità reciproca e ai valori universali, cercando soluzioni alle sfide comuni affrontate dai 1,7 miliardi di abitanti e dalle 54 nazioni del continente africano.

Dopo il Summit a Città del Capo, alcuni rappresentanti occidentali dell'UPF, che hanno offerto il loro impegno in Africa per diversi decenni, hanno espresso piacevolmente la loro sorpresa. Si sono interrogati su chi siano gli africani del 21° secolo e cosa desiderino. È evidente che gli africani del XXI secolo stanno cercando di superare le umiliazioni subite durante il dominio straniero del XX secolo. Tuttavia, è altrettanto evidente che tornare alla mentalità dell'Africa precedente al dominio straniero, quasi al 20° secolo, non è un'opzione. Nel XXI secolo, le carte dell'Africa sono state mescolate in modo irreversibile.